Perfettamente riuscito lo sciopero dello stabilimento Stellantis di Cassino. Ha partecipato l'89% dei lavoratori
L’industria automobilistica occidentale sta affrontando un cambiamento epocale. Il cuore di questa trasformazione è la transizione verso l’elettrico. Ma le sfide ambientali, una cultura dominante “green” non priva di contraddizioni, fondi pubblici di sostegno al mercato che si rivelano una comoda mucca da mungere, l'agguerrita concorrenza dei produttori cinesi, sono elementi di un puzzle difficile da comporre.
Sembra, più o meno a tutti, che la conversione verso l'elettrico, forzata dall'orientamento politico dell'UE, sia un coacervo di contraddizioni, se non proprio un boomerang. Le sfide economiche e sociali che questa trasformazione porta con sé stanno diventando sempre più evidenti, soprattutto nei territori legati storicamente alla produzione automobilistica tradizionale. In Italia, lo stabilimento Stellantis di Cassino è un emblema di queste difficoltà, con i lavoratori in prima linea nella battaglia per difendere il proprio futuro in un settore sempre più instabile.
Il 18 ottobre 2024 è stata una data significativa per gli operai della Stellantis di Cassino, che si sono resi protagonisti di una manifestazione destinata a lasciare un segno nella storia sindacale italiana. I lavoratori si sono diretti verso Roma per protestare contro la crisi che ha colpito il settore automotive e la gestione del gruppo Stellantis. L’adesione allo sciopero è stata impressionante: circa l'89% degli operai della fabbrica ha preso parte alla protesta, superando il 90% nelle aziende dell’indotto.
L'antefatto: Tavares in audizione alla Camera
Il manager, audito nelle commissioni congiunte attività produttive della Camera e Industria del Senato, pur masticando l'italiano, con una buona dose di arroganza vista la sede istituzionale, ha preferito parlare in inglese. In sostanza ha chiesto alla politica “maggiore spirito collaborativo”. Detto in altri termini, ha battuto cassa. Come rilevato sia dalla maggioranza che dall'opposizione, l'amministratore delegato di Stellantis non ha spiegato come intenda invertire il declino industriale dell'automotive nel nostro Paese. I commissari lo avevano invitato per parlare dei volumi produttivi in calo, della cassa integrazione nelle fabbriche, della diminuzione delle immatricolazioni, degli impegni futuri. La risposta? “In Italia i costi sono troppo alti, quello dell'energia per esempio è il doppio che in Spagna. Dovete spiegarmi come si fa a gestire questo problema”.
Il confronto, a quel punto, è diventato duro. Senza distinzioni di schieramento partitico.
Di seguito le dichiarazioni a caldo.
Luca Squeri, deputato di Forza Italia: “Come maggioranza modificheremo la rotta e chiederemo di rivedere il Green deal europeo. Se riusciamo a modificare la rotta, Stellantis è in grado di modificare la strategia?”. Leggi, basta soldi per l'elettrico, che non decolla.
Eddy Schlein, leader del PD: “ci aspettavamo molto di più da questa audizione. Siamo molto preoccupati della situazione di Stellantis in Italia e condividiamo le ragioni dello sciopero del 18 ottobre”.
Il presidente del M5S Giuseppe Conte ha rilevato che Tavares non aveva “alcuna prospettiva concreta per i lavoratori” e ha chiesto ad Elkann in persona “di venire in Parlamento a chiarire quanto fatto da Stellantis”.
Su tutte le furie persino un liberal come Carlo Calenda: “Tavares è venuto qui a fare un sacco di chiacchiere da cui l'unica certezza è che il milione di auto sbandierate non esiste più. Esiste un milione di clienti ma li dobbiamo trovare noi con gli incentivi. Quello che ha detto è datemi i soldi. È un ricatto inaccettabile. Non vedranno un euro fino a quando non ci danno un piano con i numeri scritti”.
L'AD di Stellantis ha replicato, dando sfoggio di una serenità quasi buddista: “noi non chiediamo soldi per noi. Chiediamo aiuto per i vostri cittadini perché possano permettersi di comprare i veicoli elettrici”.
La solidarietà istituzionale
Nonostante la rabbia e la frustrazione fossero palpabili, lo sciopero del 18 ottobre ha reso evidente una solidarietà istituzionale con pochi precedenti nel Lazio. Sindaci, consiglieri regionali e rappresentanti provinciali si sono schierati apertamente al fianco degli operai. Per la prima volta, i sindaci del Lazio Meridionale hanno sfilato insieme ai lavoratori, indossando la fascia tricolore come segno di solidarietà. Il sindaco di Cassino Enzo Salera, presidente della Consulta dei sindaci del Lazio meridionale ha dichiarato: “La mia presenza e quella sindaci della Consulta del Lazio Meridionale al fianco dei lavoratori di Stellantis e dell’indotto era doverosa per sostenere la manifestazione in difesa dell’automotive e per il futuro dell’industria italiana”. Ed ancora: “le famiglie dei nostri lavoratori hanno già pagato un prezzo altissimo per le politiche aziendali del gruppo italo-francese, che non ha assicurato i livelli occupazionali previsti, né la continuità lavorativa. Gli ultimi tempi sono stati scanditi da continui periodi di cassa integrazione che hanno ridotto sensibilmente i salari, con pesanti ricadute sull’economia del nostro territorio”.
La vice presidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, titolare della delega alle attività produttive, ha commentato: “La manifestazione dei sindacati rappresenta la legittima preoccupazione di lavoratori e comunità locali. La Regione Lazio è al fianco dei lavoratori di Stellantis e alle imprese e ai lavoratori dell’indotto. Stiamo seguendo la situazione in stretto collegamento con il Ministero. Abbiamo attivato in Regione un tavolo tecnico permanente e attendiamo di conoscere i dettagli del piano industriale. Un passaggio, questo, fondamentale per comprendere realmente qual sia il futuro dello stabilimento di Cassino, anche perché, nonostante le reiterate rassicurazioni espresse da Stellantis sull’aumento della produzione e la conseguente implementazione dei livelli occupazionali, al momento i segnali arrivati sono di senso diametralmente opposto”. Ha proseguito la Angelilli: “Nell’ultima riunione della Consulta di venerdì 11 ottobre, nel giorno in cui l’Italia intera ha ascoltato le inquietanti parole di Tavares in audizione alla Camera, abbiamo chiesto al Ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, di partecipare ad un confronto sul futuro di Stellantis e di adoperarsi per un intervento fattivo e continuativo del Governo”.
Agli operai di Cassino giunge la solidarietà del Pd , con le parole di Francesco De Angelis: “Come Partito Democratico del Lazio aderiamo allo sciopero indetto per domani, 18 ottobre, dai lavoratori Stellantis, in risposta all'incertezza sul futuro degli stabilimenti italiani e alla mancanza di impegni concreti da parte dell'azienda. La riduzione dei posti di lavoro e l'assenza di investimenti minacciano seriamente l'occupazione e lo sviluppo del settore automobilistico. Senza contare il grave danno che sempre di più sta interessando l'indotto dello stabilimento e che preoccupa altri centinaia di lavoratori. Per il cassinate e per la provincia di Frosinone in genere, la crisi dello stabilimento Stellantis rappresenta un problema economico e sociale, visti i numeri di cui parliamo.
Il Partito Democratico è e sarà sempre al fianco dei lavoratori che chiedono tutele e maggiori certezze sul loro futuro".
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